Alimentarsi in modo più ecosostenibile e diminuire la produzione di rifiuti
Un imperativo per tutti!
Il 16 ottobre, Giornata Mondiale dell’Alimentazione, ha rappresentato simbolicamente un importante momento di riflessione sulla necessità di alimentarsi in modo più ecosostenibile e, di conseguenza, produrre meno rifiuti.
Oggi inquinare meno è un imperativo categorico per tutti: il pianeta, la nostra casa, deve essere tutelato e salvaguardato con la collaborazione di ciascuno di noi, attraverso buone abitudini quotidiane che cominciano… a tavola.
Seguire un’alimentazione ecosostenibile non ha solo l’obiettivo di tutelare il nostro pianeta, ma anche quello di permetterci di vivere una vita sana e migliore sotto ogni punto di vista.
Gli obiettivi di un’alimentazione più ecosostenibile sono principalmente tre:
- Incrementare il consumo di alimenti salutari caratterizzati a basso impatto ambientale
- Ridurre in modo significativo lo spreco di cibo
- Smaltire correttamente i rifiuti che produciamo
Si tratta di un processo apparentemente semplice, eppure non ancora praticato su larga scala. In particolare in Italia, uno studio condotto dall’OGP (Osservatorio Nazionale Grana Padano) su un campione di 1200 intervistati conferma che l’alimentazione sostenibile è ancora ben lontana dall’essere una realtà, e sembra che uno degli errori più comuni sia legato ad un consumo ancora molto elevato di alimenti in scatola o in packaging singolo, per nulla ecosostenibili. Se pensiamo infatti al consumo di risorse necessario a produrre un singolo pacchetto di patatine fritte, e al loro ridotto apporto nutrizionale, sarà facile intuire perché sgranocchiare una mela sarebbe una scelta più indicata!
Anche l’elevato consumo di zucchero non giova né alla nostra dieta né alla salute del pianeta. Non soltanto la produzione di questo alimento costa davvero troppa energia, ma la presenza di zucchero in alte quantità, in alimenti comunemente consumati, (dalle brioche ai soft drink) è nociva per il benessere dell’essere umano. Per ridurre almeno in parte l’impatto ambientale dello zucchero, potremo dunque scegliere di consumare alimenti integrali o succhi di frutta che non contengono zuccheri aggiunti.
Qualche buona abitudine per un’alimentazione più ecosostenibile
Quali sono dunque alcune buone abitudini alimentari che possiamo acquisire per diventare più ecosostenibili e “green”? Secondo gli esperti, ci sono diversi piccoli passi che ciascuno di noi può muovere per dare vita ad un mondo più verde.
- Ridurre o addirittura eliminare l’acquisto di acqua in bottiglia (specialmente se le bottiglie sono in plastica), favorendo il consumo di acqua del rubinetto.
- Consumare più legumi (lenticchie, fagioli, ceci, ecc.), che oltre a rappresentare un’eccellente fonte di proteine, sono caratterizzati da costi di produzione più sostenibili e meno impattanti dal punto di vista energetico.
- Scegliere laddove possibile produzioni a filiera corta, così da ridurre l’impatto generato dai trasporti e il conseguente inquinamento.
- Aumentare il consumo di alimenti semplici o integrali, a partire dal pane e dalla pasta, e preferirlo a quello dei medesimi alimenti raffinati, per favorire la salute e abbattere il costo produttivo.
- Evitare gli sprechi: una regola chiave da non dimenticare mai! Acquistiamo soltanto ciò che intendiamo davvero consumare e ricicliamo in modo creativo i cibi che stanno per scadere o che sono avanzati. Laddove possibile, evitiamo sempre di gettare via prodotti che hanno consumato molta energia per essere realizzati.
- Praticare con regolarità e con la massima attenzione la raccolta differenziata.
Per quanto riguarda sprechi e rifiuti, ossia gli ultimi due punti della nostra lista di buone abitudini per un’alimentazione più sostenibile, è importante dedicarci a qualche osservazione in più.
Sprecare meno, smaltire meglio: ecco perché è essenziale per un mondo più verde
La diminuzione sensibile degli sprechi comincia dall’abbattimento dei consumi di prodotti usa e getta. Se, per esempio, favorissimo l’utilizzo di tazze riutilizzabili invece che di bicchierini del caffè in plastica o carta, ci ritroveremmo a produrre chili di rifiuti in meno su base annuale, singolarmente, e senza neppure modificare le nostre abitudini.
Allo stesso modo, anche una corretta gestione dei rifiuti alimentari è essenziale per ridurre la nostra impronta negativa sull’ambiente. Se, da un lato, nutrirsi resta comunque una necessità dell’uomo, questo non significa che gli scarti che produciamo non possano essere eliminati in modo più sostenibile.
MEIKO, da sempre molto attenta all’aspetto green delle proprie soluzioni professionali per il lavaggio, è ovviamente consapevole che la maggior parte dei rifiuti alimentari sono prodotti dagli esercizi di ristorazione e gastronomia. Nella maggior parte dei casi, tali scarti vengono ancora gestiti in modo tradizionale, ossia attraverso lo stoccaggio e la raccolta in bidoni poco igienici, che causano inevitabilmente la proliferazione di muffe, batteri e cattivi odori.
Per risolvere questa problematica, MEIKO ha messo a punto
, il sistema igienico all’avanguardia e conveniente per il trattamento dei rifiuti alimentari in ambito ristorativo.AZP 80 permette una gestione molto più smart e sostenibile degli scarti di cibo, che vengono veicolati al tritarifiuti attraverso un apposito collettore di raccolta. Il tritarifiuti è invece disposto in posizione orizzontale e si compone di un disco sminuzzatore rotante, dotato di un anello di filtraggio, con denti in carburo di tungsteno per la sminuzzatura e il taglio, dall'alloggiamento della pompa e dal motore. Gli avanzi finemente triturati vengono poi disidratati attraverso un espulsore di massa organica.
Il risultato? Un abbattimento del volume dei rifiuti che può raggiungere fino all’85% e che mediamente ammonta al 70%, una macchina che si autopulisce evitando cattivi odori e proliferazione di microorganismi, una cucina più igienica, e un approccio più etico alla gestione degli scarti nell’ambito della ristorazione.
Se abbiniamo a questa soluzione anche abitudini virtuose nella raccolta differenziata, avremo ridotto in modo significativo la nostra impronta ecologica in ambito alimentare.
Fonte: Nsa.Nonsoloambiente